Tempo ordinario (II)
«Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato» (Mc 2, 27)
La novità che Marco sottolinea è il segno della presenza di Dio in Gesù, ma è anche la ragione della croce, della persecuzione, del rifiuto. Questa libertà del credente di fronte al sabato è una novità che gli uomini faticano ad accettare; il sabato, voluto da Dio per dare all’uomo il piacere, la libertà di onorarlo, doveva essere un mezzo di santificazione e non di oppressione. Gesù è il solo vero interprete di tutta la legge di Dio e dona una pienezza totale, che si trasforma in vita nuova.
«Quando i dottori della legge lamentarono con indignazione ipocrita, Gesù ricordò loro che Dio vuole amore e non sacrifici, e spiegò che il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato (cfr Mc 2,27). Affrontò il pensiero ipocrita e presuntuoso con l’intelligenza umile del cuore, che dà sempre la priorità all’uomo e non accetta che determinate logiche impediscano la sua libertà di vivere, amare e servire il prossimo» (Francesco, 7 novembre 2016).