Gesù, seguito dai discepoli, è ormai vicino a Gerusalemme, dove si compirà la sua ora. E con questa parabola ci invita a riflettere cosa significa essere suo discepolo. «Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele…». Perché questo servo è riconosciuto buono e fedele? Egli in piena disponibilità ha ascoltato il comando del Signore, lo ha fatto proprio: semplicemente ha obbedito!
Il servo che non ha obbedito al comando del Signore è giudicato malvagio: «Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio!». Questo servo faceva forse parte di quei cittadini che lo odiavano, non volendolo come re? Non lo sappiamo, ma sicuramente il peccato che gli covava nel cuore lo faceva vivere nella paura, privandolo della gioia, frutto dell’umile obbedienza che il discepolo, nel desiderio di agire secondo la volontà del Maestro, vive abbandonandosi a Lui con filiale fiducia.