Gv 13,16-20
“C’è uno più grande… La Beatitudine del servo”. Restare piccoli, umili, rimanere discepoli è un cammino mai compiuto, ma questo è ciò che rende gioiosa la nostra vita. Riconoscere la nostra dipendenza da un Altro, sapersi debitori, considerare costantemente la nostra appartenenza a Dio, non è spersonalizzarsi, tutt’altro! Significa crescere nella relazione che ci rende sempre più persone, fatte a immagine e somiglianza di Dio. La nostra beatitudine ha la sua sorgente nella profondità di noi stessi che mediante il suo soffio vitale, siamo resi capaci di dialogo, di comunione con Dio. Da questa consapevolezza nasce l’accoglienza della sua parola di vita che ci viene offerta non solo dal Padre e dal Figlio, ma anche da tutta la realtà che ci circonda, impregnata del suo Spirito, da ogni fratello e sorella abitati dall’amore, resi, come ognuno di noi, suo Tempio e sua Casa.