Sacratissimo Cuore di Gesù
«In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 25-30).
Questo bel testo del vangelo presenta uno stile originale piuttosto diverso da quello degli altri testi dei vangeli sinottici. È un patrimonio delle prime comunità cristiane che conservavano la memoria di Gesù: Matteo lo ha inserito nel suo vangelo.
I “saggi e i prudenti” di cui parla Gesù sono i dottori della Legge e gli altri capi politico-religiosi della Giudea: farisei, sacerdoti e anziani del popolo. Costoro, ben installati nel proprio potere e ad esso attaccati, rifiutano Gesù. I semplici, gli affaticati e stanchi carichi di fardelli, sono il popolo escluso, senza potere, oppresso dalla tirannia religiosa e dallo sfruttamento economico del Tempio e dei Romani.
Il cuore di Gesù, mite e umile, è il luogo del riposo per quanti lo seguono. Il suo “giogo soave” è l’impegno nella sequela di Gesù, con il dono della propria vita, nella costruzione di un mondo nuovo di fraternità, giustizia e pace.In che misura io contribuisco a costruire questo nuovo mondo?
A cura di Venera Diamante i