Entriamo sempre più nel silenzio del Figlio,silenziodenso di parola. Gesù non ha più “segni” se nonuna parola “alta”, altra, che però non attecchisce nel mondo degli uomini. Già, perché l’ascolto che essa richiede esige di sollevarci da «quaggiù» e oltrepassare«questo mondo» per essere trasportati nel “mondo di Dio”. Forse è per questo che l’unica, sola realtà che la parola del Figlio tenta trasmetterciè il bene a lui più caro eprezioso: la comunione col Padre. Questa parola potente, rivestita di debolezza, sarà, nel Figlio innalzato, il “segno” ultimo, il più silenzioso ed eloquente, capace di trasmetterci il Padre. Ein questo misteriosocredere si attuala generazione della fede che fa presente in noi la vita eterna di Dio:«A questa sua parola, molti credettero in lui».