Le parole del giudizio universale che l’evangelista Matteo oggi ci presenta non vogliono essere come la spada di Damocle, pronta a colpirci, ma piuttosto parole che “ci aiutano a vivere la vita cristiana a livello di santità”, come ci ricorda spesso papa Francesco. Quindi “parole” da accogliere, da meditare, da fare nostre e, con la grazia di Dio, da mettere in pratica nella vita di ogni giorno.
«L’avete fatto a me» ci dice Gesù. In ognuno di questi fratelli più piccoli potete soccorrermi, servirmi, amarmi, oppure rifiutarmi.
O misericordioso Signore, che ti prendi cura di ciascuno di noi, quando ti passiamo accanto concedici di riconoscerti, di guardarti e di amarti.