Un lamento accorato
Il lamento accorato di Dio per bocca di Isaia fa pensare al sollecito rimprovero dei nostri genitori quando, da bambini, finivamo per terra impunemente: “Te l’avevo detto io! Se mi avessi ascoltato…!” (cfIs 48,18). È vero, non ascoltare Chi ci conosce è rischiare di fare dei bei capitomboli. Il non ascolto, la distrazione apatica con cui Gesù ritrae «questa generazione» impermeabile conduce all’accidia, alla perdita rovinosa del senso del proprio esistere e andare.Né Giovanni “l’indemoniato”, né Gesù “mangione e beone” va bene… Chi non vuol servire sinceramente il Signore avrà sempre una scusa per giustificarsi. Quanto sarebbe più semplice invece fidarci del nostro Dio che ci insegna per il nostro bene e ci guida (Is) perché ci ama! Più ascoltiamo la “voce della coscienza” più diveniamo sensibili ai richiami del nostro cuore.