Al gesto silenzioso di Maria risponde l’insinuazione verbale di Giuda: silenzio e parole. All’amore gratuito si oppone l’egoismo vestito di apparenza: verità e menzogna. Sembra che nulla in quest’ora possa sottrarsi all’occhio del male: neanche il gesto puro di Maria ne è esente. Eppure qualcosa d’invisibile sfugge al suo potere, non rientra nell’orbita del suo sguardo, non si lascia prendere, afferrare: il “profumo” dell’unguento versato che «riempì tutta la casa». È il segno della vita risorta, libera, immortale. Questo profumo, assorbito dal corpo di Gesù, lo accompagnerà fin dentro il sepolcro, per poi effondersi e riempire tutta la Casa-creazione. È la fragranza pura del Verbo, la luce della vita di cui l’evangelista Giovanni aveva scritto: «e le tenebre non l’hanno vinta!».