XIV settimana del tempo ordinario
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sodoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città» (Mt 7, 7-15).
Gli apostoli vengono mandati da Gesù ad annunciare che il regno dei cieli è ora una realtà sulla terra. Ma occorrono dei segni perché la buona notizia venga accettata e creduta: uno di questi è il disinteresse e la povertà dei missionari. Con immagini concrete, Gesù fa capire che essi non devono cercare il proprio interesse [economico, di prestigio, di potere…], né puntare su mezzi umani: la parola di Dio si diffonde per la forza che le è propria, che è poi la forza stessa di Dio. Su questo dovrebbero riflettere seriamente coloro che sperano di diffondere il vangelo con grandi mezzi, con amicizie potenti, con grandiose costruzioni, con il rumore della propaganda e simili. Poi Gesù dà delle istruzioni riguardo all’alloggio dei missionari. Nelle prime comunità e nella prima attività missionaria si erano probabilmente verificati degli inconvenienti. Magari una casa in cui un missionario alloggiava si era rivelata poco rispettabile, o qualche missionario cambiava continuamente casa. Il che danneggiava la missione. Per coloro che non accolgono i missionari e il loro annuncio, Matteo fa pronunciare a Gesù parole molto dure. Sono parole un po’ strane sulla bocca di Gesù, ma probabilmente esprimono la frustrazione provocata nelle comunità dai primi insuccessi della missione. Ho veramente fiducia nella forza della parola di Dio, o credo di dover inventare chissà quali cose per poterla diffondere? Ma, prima ancora, mi sento anche io “inviato”?
A cura di don Gian Franco Poli