Lc 11,37-41
«Il giusto per fede vivrà»
- Paolo offre una realistica descrizione della fosca situazione degli uomini senza il Cristo, che egli utilizza per far risplendere la gratuità dell’amore di Dio che squarcia i cieli. S. Paolo dice che Dio si è manifestato anche ai pagani, caratterizzati per il dono dell’interiorità, della contemplazione e dell’intelligenza, dono usato male in quanto è divenuto causa di superbia, di autoglorificazione da cui è derivato lo stato di empietà e di peccato. Mentre anch’essi erano chiamati a rendere gloria a Dio sono caduti nell’empietà. Senza fede si diventa inevitabilmente preda di tutti i vizi. Pur potendo contemplare Dio, c’è il rischio di fare di se stessi un idolo. Questa parola diventa per noi monito per scoprire la bellezza e la dignità della nostra vocazione di battezzati, per mettere al servizio di Dio i doni ricevuti.