Nell’apertura della lettera a Tito troviamo quello che è detto indirizzo, contenente il mittente e il destinatario con il motivo che l’ha occasionata. Colpisce sempre la chiarezza con cui Paolo è consapevole della propria chiamata: si definisce “servo di Dioe apostolo di Gesù per portare la verità”. La sua esperienza di Dio e il suo incontro con Cristo sulla via di Damasco non solo lo fanno coraggioso annunciatore del Vangelo, ma lo rendono capace di generare alla fede: “a Tito. mio vero figlio nella medesima fede”.
Dunque, paternità e maternità scaturiscono come frutto naturale da una vita interamente ordinata al talento che Dio affida a ciascuno di noi.Per questo facciamo nostra oggi la preghiera degli apostoli: “accresci, Signore, la nostra fede!”, perché solo la fede ci renderà pienamente consapevoli della nostra chiamata e capaci di attuarla in pienezza, con uno stile generativo.