«Chi avrà lasciato per il mio nome riceverà cento volte tanto».
Con queste parole l’evangelista ci riporta alla memoria la dinamica del seme caduto nel terreno che muore per portare frutto cento volte tanto. Lasciare per Gesù, morire addirittura per Lui, come il seme, può sembrare eccessivo, ma effettivamente questa è la dinamica della vita, perché ogni scelta per la vita comporta sempre anche un morire. Questa scelta del “dono” suppone, però, di aver trovato un motivo più importate per cui vale la pena perdere, morire, lasciare. Lasciare per il Signore significa ritrovare in maniera più profonda, più libera, più responsabile e matura:il “cento volte” è il dono infinito di ritrovare moltiplicato quanto per amore abbiamo lasciato, tanto da meravigliarsi nel vedere quanto quel lasciare sia fecondo e pieno per il bene dell’intera umanità.