Mt 11,2-11
Invitati a vegliare (1a domenica di Avvento) e a preparare la via mediante una sincera conversione (2a domenica), con gli occhi rivolti al Signore, in questa 3a domenica di Avvento siamo invitati a lavare il nostro sguardo per scorgere i segni già presenti della venuta del Salvatore promesso.
“Andate a riferire a Giovanni”: Gesù invita tutti a guardare la realtà e a giudicarla a partire dalla “fine”, cioè dalla Gerusalemme del cielo, dove non vi saranno più “tristezza e pianto”. È il profeta Isaia a orientare il nostro sguardo sulla realtà gravida di vita nuova. La terra, dissetata “alle sorgenti delle acque della vita” (Ap 21,4), germoglia e con lei rifiorisce la nostra speranza (cfr. Is 35,1). Solo piantati sul monte della promessa “si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi” (1° Lettura) perché udranno un fatto mai ad essi raccontato. La “via santa” che i redenti percorreranno
(v. 10) è la via tracciate dal Figlio di Dio che ha assunto la nostra umanità, perché in Lui noi potessimo ritornare a Dio.
“E beato chi non trova in me motivo di scandalo” (Vangelo), cioè beato chi percorre questa via dell’umano amando fino alla fine l’umanità che Dio ha sposato nel Figlio amato.