Il 19 e 20 gennaio scorsi, la Parrocchia di Santa Maria del Pozzo di Nemi ha vissuto un momento di grande gioia e di intensa partecipazione con la Visita pastorale alla comunità dei fedeli da parte del vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro.
La di verità dei carismi nell’unità della fede
La preparazione alla Visita pastorale ha richiesto diverso tempo: ci sono stati molti incontri tra il parroco precedente, padre Nicola Boccuzzo, e il Consiglio pastorale per la compilazione del questionario inviato dalla segreteria della Visita pastorale, che si è rivelato di sprone per una evoluzione delle attività presenti nella Parrocchia, e poi con il nuovo parroco, padre Luigi Caria, insediatosi ad ottobre, che ha continuato l’attività. Con l’approssimarsi della visita gli incontri del Consiglio pastorale parrocchiale si sono intensificati, per rivedere e analizzare tutti gli ambiti della pastorale parrocchiale, cogliendone appieno i vari aspetti. È stato un bellissimo lavoro di squadra in cui ognuno ha contribuito con la propria professionalità e capacità. Ci si è riuniti anche fino a tarda ora e ci sono stati momenti per tante discussioni fruttuose: il lavoro è stato tanto, ma ha dato modo a tutti di conoscersi meglio, di operare al meglio sia all’interno del consiglio pastorale sia nella comunità. Anche la liturgia è stata preparata in modo accurato scegliendo e provando i canti ripetutamente e portando al Signore, durante l’offertorio, il frutto del lavoro distintivo della comunità di Nemi: fragole e fiori.
Visita a Villa delle Querce
La Visita pastorale si è quindi articolata in tre grandi momenti. È iniziata con la visita del vescovo alla struttura sanitaria Villa delle Querce dove, dopo i saluti alle autorità (direttore sanitario, carabinieri) e alla comunità di Sant’Egidio, monsignor Semeraro ha avuto un incontro con i volontari che si occupano dei pazienti (suore e comunità di Sant’Egidio) i quali hanno illustrato la situazione di difficoltà che si sta venendo a creare nella struttura, dovuta anche alla crisi del settore sanitario laziale. In seguito il vescovo ha visitato un reparto di degenza, fermandosi a parlare con alcuni pazienti che hanno raccontato brevi episodi della loro vita. Il pastore era talmente coinvolto che sembrava quasi non voler andare via.
L’incontro con il Cpp e Cpae
C’è stato poi l’incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio per gli affari economici a cui ha partecipato anche il vicario di Ariccia, don Pino Continisio. Dopo la presentazione da parte del parroco, dei membri dei Consigli e i saluti di monsignor Semeraro, è stata illustrata da alcuni partecipanti, in maniera molto dettagliata, la situazione della comunità parrocchiale di Nemi dando risalto sia agli aspetti positivi che a quelli negativi. Il pastore ha incoraggiato, sostenuto e invitato la comunità a diventare una “comunità interessante”. Anche i convisitatori, monsignor Gualtiero Isacchi e don Jourdan Pinheiro hanno conversato amichevolmente e hanno invitato tutti a partecipare attivamente alle attività diocesane rendendosi anche disponibili ad aiutare in caso di difficoltà. L’incontro, vissuto da tutti inizialmente in modo teso e preoccupato, si è rivelato un momento di scambio e di arricchimento, un intenso dialogo che ha dato a tutti una bella sensazione di familiarità in un clima disteso. Tutti si sono sentiti veramente accolti, abbracciati e protetti dal pastore.
La celebrazione comunitaria dell’Eucarestia
Infine, al termine della visita, la celebrazione della Messa comunitaria, presieduta da monsignor Marcello Semeraro e concelebrata dal parroco e da rappresentanti dei padri Mercedari e dei missionari Verbiti, ha visto la partecipazione di autorità civili, militari, delle suore Mercedarie, dei fratelli del Sodalicio de vida cristiana e di moltissimi fedeli, attenti e contenti della presenza del pastore nella nostra comunità. È stata una celebrazione molto semplice, vissuta intensamente. Durante l’omelia monsignor Semeraro ci ha invitati a seguire Gesù con la fede e con la semplicità che da sempre contraddistingue il cristiano.
(Tratto da Millestrade, anno 6 n. 48)